Elon Musk di nuovo papà e chiama il figlio X Æ A-12: ma cosa significa?

Elon Musk chiama suo figlio X Æ A-12: ma cosa significa? La lunga sigla ha creato un certo fermento in Rete ma la cantante è intervenuta su Twitter per spiegare l’oscura sigla.

Il patron di Tesla Elon Musk non è nuovo a uscite fuori dagli schemi ma questa volta è andato oltre: ha chiamato il figlio X Æ A-12. Il bimbo nato dalla relazione con la cantante e musicista canadese Grimes si è trovato subito in vetta ai trend di Twitter per quel nome così peculiare.

In molti pensavano fosse uno scherzo, tanti altri che fosse proprio una bufala e invece la spiegazione del mistero però è arrivata proprio dalla mamma. E non è per nulla ironica.

Tra aerei e musica

Come ha scritto Grimes su Twitter, con un ricco esborso di emoji, la X sta per l’incognita X, Æ è la «mia traslitterazione elfica di Ai» che sta per «amore &/o Intelligenza artificiale», A-12 si riferisce all’aereo militare Lockheed A-12, il precursore dell’SR-17, il «nostro velivolo preferito. Niente armi. Nessuna difesa. Solo velocità. Ottimo in guerra ma non violento», aggiunge l’artista (Il velivolo dopotutto raggiunge i 3.560 km/h). Non è però finita qui perché in quella congerie di lettere e numeri la A di A-12 assume anche un altro significato: sta per «Archangel, la mia canzone preferita», puntualizza la cantante. Forse si riferisce alla canzone dei Burial contenuta nell’album Untrue del 2007.

Il ratto metal

L’ultimo enigma lo troviamo in chiusura di tweet dove Grimes scrive «Metal Rat», ratto del metal, accompagnato da due emoji, le spade incrociate e un roditore. Probabilmente l’artista si riferisce al suo amore per il metal mentre il 2020, anno di nascita del piccolo, nel calendario cinese è l’anno del topo.

Ma è legale?

A questo punto il tema è se quel nome potrà essere registrato all’anagrafe. La risposta è no ma non per il motivo che ci si potrebbe aspettare. Come spiega l’avvocato David Glass al magazine People, quel X Æ A-12, per quanto curioso, non è legalmente nullo.

Il problema sono alcune porzioni del nome, ovvero Æ, il numero 12 e il trattino. «In California si possono usare solo le 26 lettere della lingua inglese per il nome dei bambini», racconta l’esperto, «Inoltre non si possono inserire numeri arabi o romani, accenti, umlaut o altri simboli, né emoji. Solo l’apostrofo per nomi come O’Connor è accettato».

Il motivo di queste regole così ferree è una pastoia tecnologica e fa ridere che ci sia caduto proprio uno degli imprenditori più visionari del nostro tempo. «Si è provato a cambiare le regole nel 2014 per ammettere alcuni caratteri, accenti e umlaut», prosegue Glass, «ma la proposta di legge è stata rifiutata perché aggiornare i sistemi informatici in modo che accettassero quegli accenti era costoso».

La regola colpisce anche nomi molto comuni, soprattutto in California. Gli ispanici José e Ramón, per esempio, diventano dei ben meno accentati Jose e Ramon. Musk e Grimes dovranno farsene una ragione oppure procedere per le vie legali e sperare che la loro popolarità gli consenta di far breccia nella ferrea burocrazia onomastica.

Fonte: Corriere della sera




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