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Nuovi posti di lavoro in Italia nei prossimi 5 anni

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Il lavoro in Italia, nei prossimi 5 anni, interesserà i settori del green e della robotica, quindi buone notizie per gli specialisti dell’economia circolare e del digitale. Lo studio di Unioncamere stima che, tra il 2019 e il 2023, ci sarà un fabbisogno occupazionale dai 3 ai 3,2 milioni di lavoratori, che andrà a ricoprire per la maggior parte il turn-over di milioni di lavoratori verso il pensionamento.

I titoli di studio favoriti: laurea in medicina e diplomi tecnici

In particolare, il 62% dei nuovi ingressi riguarderà laureati e diplomati. Durante i 5 anni la domanda di personale laureato si concentrerà per lo più nell’indirizzo medico-sanitario seguito da quello economico, da ingegneria e dall’area giuridica.

Per il personale diplomato i nuovi ingressi riguarderanno principalmente l’indirizzo amministrazione, finanza e marketing (gli ex ragionieri) e quello industria e artigianato. Considerevole anche il fabbisogno di diplomati nell’ambito del turismo.

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La Green economy

Sul fronte “green” si calcola la richiesta di circa 600 mila lavoratori per andare incontro alle opportunità offerte dalla diffusione di processi produttivi rispettosi dell’ambiente, volti ad ottimizzare o ridurre l’utilizzo di materie prime.

La filiera “Salute e Benessere” contribuirà ad alimentare la domanda di lavoro nei prossimi cinque anni ricercando prevalentemente figure di livello medio-alto in campo medico-sanitario e assistenziale. Inoltre, la filiera “Education e cultura”, che dovrà avere un ruolo centrale nella diffusione di nuove conoscenze e competenze, avrà un fabbisogno di circa 150 mila lavoratori nel quinquennio.

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L’Economia circolare

Infatti, il sistema formativo italiano dovrà prepararsi a rispondere ai cambiamenti nei trend produttivi dei settori economici, che saranno fortemente influenzati dalla rivoluzione tecnologica e dalle scelte produttive verso un green new deal. Nel campo della “Digital Transformation” le imprese ricercheranno lavoratori con competenze matematiche e informatiche, digitali e social o relative all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, dei big data e delle tecnologie 4.0. Anche le imprese della filiera “meccatronica e robotica” richiederanno un numero significativo di lavoratori legate alle trasformazioni della produzione.

Per le tabelle complete leggi l’articolo originale su Il Sole 24 Ore

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